Descrizione
Riproduzione della scultura di Venere con grappolo realizzata in pietra modellata (polvere di pietra + resina). Applicazione di patine che conferiscono un aspetto invecchiato, donandole l’apparenza di pietra antica.
Misure della statua: Altezza: 182 cm. Larghezza: 48 cm. Profondità: 40 cm. Peso: 42 kg.
La scultura è adatta sia per la decorazione interna (soggiorni, ingressi, biblioteche, uffici, ecc.) che per l’uso esterno in giardini e terrazze, resistente alle intemperie.
Statua neoclassica di Venere con uva e Cupido ai suoi piedi.
La dea Venere, conosciuta come Afrodite nella mitologia greca, personifica l’amore, la bellezza e la fertilità. Nata dalla schiuma del mare, la sua origine mitica sottolinea la sua connessione con la creazione e la vita. Afrodite ha avuto amanti tra gli dei, come Ares, il dio della guerra, e tra i mortali, come Adone, per la cui morte è scesa agli Inferi, contendendo la sua compagnia con Persefone, la regina dell’aldilà. È spesso rappresentata insieme a Eros-Cupido e accompagnata da una corte di putti, ninfe e altre divinità come le Tre Grazie o le Ore.
Le riproduzioni di sculture ispirate all‘arte antica, rinascimentale o neoclassica diventano pezzi centrali che si distinguono nei nostri giardini e cortili, trasformandoli in un angolo ispiratore che invita al relax, alla lettura o alla riflessione. Personaggi mitologici, come dei ed eroi, si fondono con la vegetazione, creando una connessione speciale tra storia e mito, natura e arte.
Attraverso la scelta di una divinità specifica, come questa scultura di Venere con grappolo, possiamo esprimere non solo i nostri gusti estetici e interessi, ma anche i nostri valori personali o aspirazioni legate al suo significato simbolico.
Decorare con grandi sculture classiche di dei ed eroi va oltre la mera ornamentalità, trasformando l’ambiente in uno spazio che rende omaggio alla bellezza senza tempo e alla spiritualità dell’antica Grecia e Roma.
Queste statue stabiliscono un legame tra i miti, il loro simbolismo e l’arte, ricordando il duraturo retaggio dell’antichità classica.
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